Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Trezzo sull'Adda (Mi) il 7.1.1898, ragioniere, rappresentante di commercio, sposato il 30.9.1922 a Trezzo d’Adda con Matilde Maria Lucia Benzi dalla quale ha due figli, sospetto politico. Partecipa alla prima guerra mondiale e il 18.4.1917 il Tribunale Militare di guerra lo condanna a un anno di reclusione militare per rifiuto di obbedienza, ma il 2.9.1919 viene amnistiato per inesistenza del reato di insubordinazione. Si iscrive al Pnf l’1.7.1922. Nel settembre 1931 gli viene ritirato il passaporto per l’estero per ragioni politiche. Nel dicembre 1931 si trasferisce da Trezzo d’Adda a Bergamo in viale Roma 12. Il 18.12.1931 viene espulso dal Pnf ad opera della Commissione Federale Fascista “per indegnità politica e morale”, decisione ratificata il 4.2.1932 dal Direttorio Nazionale. Nel 1932 lavora come ragioniere presso la ditta ‘Autostradoil’ di via Maffeis 11 a Bergamo, che commercia olii minerali. Nel gennaio 1933, avendolo richiesto, non gli viene rilasciato il passaporto “per motivi di pubblica sicurezza”. La ragione sta nel fatto che, come riferisce la Questura di Milano a quella di Bergamo il 15.8.1934, Fodera è ritenuto “sospetto di favorire l’espatrio clandestino e l’importazione di macchinette accendisigari e di aver praticato in Francia elementi sospetti politicamente”. Viene reintegrato nel Pnf nel 1935 alla vigilia della sua partenza come volontario per la Cirenaica nel Battaglione delle Camicie Nere, da dove viene smobilitato nel settembre 1936. Al suo rientro si trasferisce con la famiglia a Trezzo d’Adda, ma nel novembre 1936 torna di nuovo a Bergamo, dove risiede ancora in viale Roma 12 e dove lavora come commesso viaggiatore per conto della ditta Brill di Milano. Radiato nel 1936. Nel giugno 1937 è ancora a Bergamo. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia del 24.11.1932. (L. Citerio, R. Vittori)